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Lezioni di Ascolto – Parco della Musica – Roma

(sala 3 ore 21.00 – 19 Dic. 2017)

 

 

Siamo stati ospiti di Audiogamma al Parco della Musica di Roma per portare le nostre esperienze sul tema delle differenze fra analogico e digitale, in particolare fra LP e CD, con particolare attenzione al prodotto principe delle riprese audio: i files.

 

 

Il Video

 

 

                           

 

Gli appassionati hanno riempito tutti i posti disponibili nel bellissimo Studio 3 dove era istallato un sistema composto da elettroniche Rotel Top di gamma , giradischi Project top di gamma e diffusori B&W della Serie 800, le top di gamma del famoso marchio inglese. Come lettore di file era presente il nostro Blue Moon – Interface D-N.1.

 

 

 

 

Raccontare la realizzazione di un LP ha suscitato grande interesse, compresi i limiti fisici a cui, in fase di stampa, vengono sottoposti i vinili. E poi i CD con le loro possibilità di immagazzinamento dati e i loro confini relativi alla riproduzione. Infine i file, con tutte le loro enormi potenzialità.

Le considerazioni sui formati, sul fascino del vinile, sui limiti dei CD e sulle potenzialità dei file hanno stimolato e coinvolto attivamente gli intervenuti.

Tutto è poi stato reso evidente con gli ascolti a confronto fra l’LP, il CD e il file derivanti tutti e tre dallo stesso disco.

 

 

Le considerazioni di Giulio Salvioni, noto giornalista di settore, hanno corroborato i risultati ed i confronti.

In questa bella ambientazione, con un impianto degno di nota e con le esperienze personali fornite, la serata ha avuto un piacevolissimo svolgimento.

Un grazie particolare all’organizzatore Giancarlo Valletta, responsabile marketing di Audiogamma, per averci ospitato.  

Il team Blue Moon Audio T.

 

 

Da sinistra: Bruno Fazzini – Massimo Piantini – Giulio Salvioni – Giancarlo Valletta

 

 

La sintesi dell’incontro e il contenuto del video

 

Massimo Piantini spiega come si producono gli LP, i CD e gli Audio Files

LP è nato nel 1948 per immagazzinare il suono ripreso dai microfoni di quell’epoca. È un immagazzinamento meccanico perché in quel tempo, non c’erano oggetti elettronici alla portata di tutti capaci di farlo.

Il problema del fare musica, è dove conservare il suono acquisito perché sia utilizzabile dal grande pubblico.

Negli anni ottanta la tecnologia era pronta per immagazzinare il suono su un supporto, più piccolo e di facile uso, il CD.

In quel periodo gli HD avevano capacità massime di 30/40Mbit, mentre un flusso dati audio di circa 1 ora, era di 650Mbit. I tecnici quindi hanno inventato il CD per contenere questa massa di dati.

 

LP

Il primo passo per fare LP è andare nella cutting room con il file audio finito e trasmetterlo al tornio Neumann per tagliare la “lacca” dove viene inciso il segnale audio.

Per prima cosa il tecnico applica un filtro passa basso intorno alla frequenza di 9KHz per evitare che la puntina salti per un solco troppo piccolo. L’efficacia del filtro si verifica facendo leggere la lacca alla testina sul braccio montato sul tornio. Quando la testina non salta dal solco è individuata la massima frequenza di incisione.

Seconda fase, viene scelta la frequenza dalla quale il segnale deve divenire mono. Questa operazione è necessaria perché, tipicamente sotto i 200Hz la due fasi contrapposte dei due canali, farebbe chiudere ancora una volta il solco e quindi la testina salterebbe.

Come si vede LP ha delle limitazioni fisiche dovute alla natura stessa della modalità di lettura. Però nel 1948, anno di nascita, l’LP era il sistema più efficace per immagazzinare il segnale audio.

CD

Il segnale proveniente dai microfoni, viene amplificato dai pre-microfonici e dal mixer, e in uscita viene passato sul convertitore AD per essere trasformato in segnale digitale. Oggi il 99% o più delle registrazioni si effettua per “HardDisk Recording”, cioè in maniera totalmente digitale.

 

Ad integrazione l’intervento Giulio Salvioni.

Partendo dal dato che la quasi totalità delle registrazioni odierne sono in digitale, l’affermazione che LP (analigico) suona meglio, è pura retorica, perché anche LP è generato da un segnale digitale. Prima degli anni 80 quando tutto il procedimento di registrazione era analogico, aveva senso la stampa su LP, ma oggi che tutti i file sono digitali, ritrasformarli in analogico per metterli sul LP, perde di significato.

 

Riprende la spiegazione Massimo

La produzione del CD, è più semplice perchè la Glass Master si produce con un file digitale. Ma prima di questo, il segnale di tutte le piste registrate (5, 10,20 o più) deve essere ricondotto, con un software apposito, alle due tracce stereo. Questa operazione degrada il segnale originale in maniera importante.

Questo stadio, è quello degli Audio Files che noi ascoltiamo dalla “musica liquida”, la massima qualità possibile in configurazione “stereo”.

Per la produzione del CD deve essere fatto un ulteriore passaggio, che trasforma il file stereo dal formato Hi Definition HD (tipicamente 24bit 96KHz o 24bit 192KHz), in quello previsto dal RedBook standard di Sony-Philips. Per questo standard, i progettisti aveva previsto una frequenza di campionamento di 44,1KHz e una gamma dinamica di 16bit.

Fu Akio Morita,

fondatore e allora presidente della Sony, a imporre la durata del cd, tale che l’intera nona sinfonia di Beethoven fosse contenuta in un unico disco.

Questo passaggio dal file in HD a quello del RedBook, porta ad un notevole degrado del segnale. Possiamo dire pertanto che il CD è un sottoprodotto del Audio File.

Nel 1980 fare CD audio aveva senso, perché era l’unica modalità per immagazzinare 650Mbit di musica. Ma oggi, che gli HardDisk da 2TB sono divenuti comuni e di facile reperibilità, produrre CD vuol dire fornire audio di qualità inferiore alla “Musica Liquida”.

 

L’ascolto

Si passa all’ascolto di un file audio, Immagazzinato su LP, CD e nel formato Audio File.

L’album è Space Light and Color cod DL003 prodotto nell’anno 2001 da Max Research e Blue Moon – Audio Files.

 

Il primo ascolto è nel formato LP.

Il secondo ascolto è fatto dal CD.

 

Dopo questo primo confronto, Giulio Salvioni (fuori campo) interviene facendo notare alcune macroscopiche differenze e chiedendo al pubblico di individuarle. Gli spettatori notano che la separazione degli strumenti e la dinamica sono molto maggiori e reali con il CD Audio rispetto all’LP.

Per verificare queste differenze si riascoltano le prime note di chitarra nelle 2 versioni LP e CD con la conferma che con il CD si ha un impatto più forte e dinamicamente reale della riproduzione.

 

Il terzo ascolto è Audio File originale.

Il confronto con il CD mostra palesemente, che gli Audio Files hanno molte più informazioni che rendono la musica riprodotta più vicina all’originale.

Questo è lo scopo ultimo della riproduzione audio.

 

 

 

 

 

 

Link

Interface D N.1

Audio files

Scarica un sample audio HD 24bit 96KHZ  della produzione Max Research

Scarica un sample audio della produzione Max Research

 

Il sistema audio

CD Player – Rotel RCD 1570
PerAmp – Rotel RC 1590
PowerAmp – Rotel RB 1590

TurnTable – PROJECT Classic
Cartridge – Ortofon Quintet Black.
PrePhono – Project-Phono Box RS con alimentazione a batteria.

LoudSpeakers – B&W 800-D3

Audio Files Player – Blue Moon, Interface

 

 

La new del 19/12/2017

 

 

In occasione delle Lezioni di Ascolto organizzate da Audiogamma al Parco della Musica di Roma (sala 3 ore 21), Blue Moon Audio Technology sarà presente il giorno 19 Dicembre per portare la propria esperienza sul tema:

Vinile vs. CD, leggenda o realtà ? Ascolti a confronto e considerazioni, anche commerciali, sul fenomeno del disco nero.

Massimo Piantini e Bruno Fazzini forniranno le proprie conoscenze sul tema del digitale e dell’analogico, mettendo in evidenza i pro e i contro di ognuna delle due tipologie di riproduzione audio.

Vi aspettiamo.

 

Parco della Musica Roma – sala 3

 

 

Parco della Musica Roma – sala 3

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